LA RUBRICA DELLE PAROLE: DRUNKORESSIA

Si tratta di un neologismo creato dai giornalisti del New York Times nel 2008. Il termine fa riferimento ad un comportamento alimentare molto particolare e molto dannoso per la salute. Nella drunkoressia vediamo una drastica riduzione di cibo e delle calorie in favore di un massivo consumo di alcol: lo scopo è quello di non aumentare il peso corporeo rimanendo liberi di bere.
Il termine non è ancora riconosciuto dalla medicina ufficiale ma le numerose ricerche in merito hanno potuto dimostrare l’associazione tra uso di alcol e abitudini alimentari non salutari, soprattutto nelle fasce di età più giovani. Nella drunkoressia vengono riscontrate delle correlazioni non solo con le diete restrittive e con intense sessioni di esercizio fisico, ma anche con un altro preoccupante fenomeno: il binge drinking ovvero il fenomeno dell’abbuffata alcolica in cui nell’arco di breve tempo si assumono massive quantità di alcol allo scopo di ubriacarsi nell’immediato.

La drunkoressia, pur non essendo ancora riconosciuta ufficialmente come patologia, presenta alcune caratteristiche tipiche dei disturbi dell’alimentazione e delle dipendenze: consumo eccessivo di alcol, digiuni forzati, vomito autoindotto, uso di lassativi e ossessione per l’aspetto fisico. 
Le pressioni sociali rispetto alla perfezione del corpo e della forma fisica e le abitudini sociali legate al consumo di alcol nella convivialità e nella vita sociale esercitano sui giovani e sugli adolescenti una forte influenza inducendo spesso la messa in atto di comportamenti alimentari scorretti. La drunkoressia proprio per le sue caratteristiche sembra trovare terreno florido soprattutto fra le ragazze, non escludendo tuttavia una buona fetta di giovani maschi.

Il fenomeno è stato studiato e registrato in larga scala nei college americani, ma recenti ricerche confermano la presenza del fenomeno anche nei giovani italiani. L’ Istituto Superiore di Sanità, riporta somme che si aggirano intorno ai trecentomila casi nella fascia dei giovanissimi (13-18 anni).
La combinazione di restrizione alimentare e abuso di alcol può portare ad una serie di conseguenze fisiche e psicologiche molto serie.  La malnutrizione fa in modo che l’intossicazione da alcol sia molto veloce e molto pericolosa: l’etanolo è in grado di raggiungere il sangue in modo rapido aumentando il tasso di alcolemia con una velocità pericolosa e esponendo il bevitore ad un’elevata vulnerabilità a danni cerebrali alcol-correlati.
A peggiorare lo stato di malnutrizione si aggiungono le conseguenze derivanti dall’abuso di alcol: la disidratazione e la difficoltà corporea di conservare sali minerali e sostanze nutritive peggiorano ancora di più il quadro psico-fisico negativo della persona. Particolarmente urgente diventa questa emergenza se si pensa che tali danni fisici si correlano ad un’età di pieno sviluppo, dove gli organi, ma soprattutto il sistema cerebrale non ha ancora completato il suo percorso di crescita e si trova ad essere fisiologicamente vulnerabile.


La drunkoressia, a differenza dell’anoressia dove vi è la tendenza al controllo e alla rinuncia del piacere, vede nella rinuncia al cibo l’amplificazione del piacere alcolico, instaurando così un circolo vizioso dove l’essere digiuni permette l’inebriamento alcolico rapido e veloce, anestetizzando i circuiti cerebrali deputati al senso di fame e alla richiesta di cibo.  La performance alcolica e il controllo del peso corporeo si annebbiano e si mischiano in un comportamento malsano e distruttivo, difficile da pensare come solo un fenomeno sociale. 



Dott.ssa Giulia Tavilli
Laureata in Psicologia Clinica, con indirizzo ‘Devianza e Sessuologia’
In formazione per le specializzazioni in Dipendenze Patologiche e Psicologia Giuridica.


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