FROTTEURISMO: L’ARTE DELLO STRUSCIARSI FURTIVAMENTE
Vi è mai capitato di infastidirvi mentre eravate su un autobus, metropolitana, su un marciapiede affollato, perché vi sentivate “strusciare” insistentemente dal corpo di una persona sconosciuta? Ecco, è proprio di questo che vi voglio parlare oggi.
Questo comportamento si chiama “Frottage” (dal francese: strofinare, sfregare, premere parti del proprio corpo su qualcosa o qualcuno) e in psicologia ci si riferisce ad una parafilia chiamata frotteurismo.
Il frotteur sceglie esclusivamente luoghi affollati per evitare di essere scoperto dalla “vittima” prescelta che, ignara di quanto le sta accadendo (perché presa letteralmente alle spalle), spesso subisce questa violazione tacitamente.
Capita a tutti di dire: "Va beh, sarà una casualità, siamo in un luogo affollato e quindi è normale che ci si appoggia l’uno su l’altro!"
Si, è vero! Quello che, però, c’è da sapere del frotteur è che si eccita strofinando parti del proprio corpo abbigliate e spesso associate a genitali, su di una persona sconosciuta e non consenziente.
Per “rassicurarci” un po’: questi comportamenti raramente sfociano in atti aggressivi e lesivi nei confronti della vittima, perché i frotteur evitano sempre il contatto vis à vis e gli scambi verbali, anzi, se una di queste due dovesse avvenire, potrebbero scappare, vergognandosi di quanto accaduto.
Adesso vi starete chiedendo: “Quindi il frotteurista non riesce ad avere una relazione o rapporti sessuali normativi?” Probabilmente, come spiegano Lussier e Pichè nel loro studio condotto nel 2008, vi è un’impossibilità da parte del frotteurista d’intraprendere una relazione sana con un partner, per paura del rifiuto o per non essere coinvolti emotivamente in una relazione amorosa ed è per questo che prediligono comportamenti di frottage, toucherism (toccare zone intime di sconosciuti) o gabbage (afferrare zone intime di una persona sconosciuta e non consenziente).
Spesso abbiamo timore del diverso, di quello che non conosciamo, di quello che non rientra nei nostri canoni di “normale”, però pensiamo a quanto siamo diversi l’uno dall’altro, a quanto è bello conoscere e conoscersi sempre di più.
È proprio questo che dà colore al mondo e se abbattiamo i nostri tabù, riusciremo a vedere tutte le sfumature che ci circondano.
BUONA INFORMAZIONE A TUTTI!!!
Dott.ssa Salucci Serena
Laureanda in Psicologia Applicata,
Clinica e della Salute con indirizzo
Devianza e sessuologia;
PsicoSessuologa in formazione.
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