DIGITAL DETOX. Spengere i telefoni per accendere noi stessi!


Ormai tutti abbiamo nelle nostre tasche almeno uno smartphone che utilizziamo come sveglia, per chiamare, chattare, fare foto, video... per essere connessi con il mondo più o meno vicino a noi. In psicologia prende il nome di craving proprio il bisogno continuo di essere connessi e di avere sempre lo smartphone con sé.

Si è sviluppata una vera e propria dipendenza, o meglio, una new addiction (dipendenza comportamentale) che vede come oggetto di dipendenza lo smartphone o qualsiasi apparecchio elettronico collegato ad internet e i maggiori “dipendenti”, secondo alcune statistiche elaborate dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza di Roma, sono i cosiddetti preadolescenti (11-13 anni).

Nel 2013 è stato introdotto, all’interno dell’Oxford English Dictionary, un nuovo termine per indicare il periodo di tempo in cui la persona riesce a staccarsi dall’utilizzo dei dispositivi tecnologici, abbassando così i livelli di ansia e stress generati da questi ultimi. Il nuovo termine è “Digital Detox”, ovvero Disintossicazione Digitale ed è stato proposto come intervenire a tal proposito.

Per disintossicarsi dallo smartphone è essenziale rendersi conto di avere una vera e propria dipendenza comportamentale e ciò lo si può vedere quando ad esempio, ci accorgiamo che la maggior parte delle nostre attività sono collegate allo smartphone (giochi, app, chat, social network, lettura, musica…), oppure quando per addormentarci dobbiamo necessariamente usare il telefono, o addirittura quando il primo pensiero al mattino è accedere ad internet per “controllare” le notifiche.

Quando ci siamo resi conto di avere una dipendenza comportamentale da smartphone, possiamo iniziare a disintossicarci, ad esempio riprendendo il controllo del tempo (invaso dalla tecnologia) per fare delle attività che ci riconnettano alla vita reale, come fare una passeggiata, leggere un buon libro, dedicarsi agli hobby che più ci piacciono.

Possiamo porci dei piccoli obiettivi per iniziare, ovvero: spengere il telefono durante le ore di scuola, durante il lavoro, la notte, durante i pasti principali; disattivare le notifiche delle applicazioni e decidere delle fasce orarie in cui andare a leggere i messaggi.

Iniziamo ad apprezzare la noia, perché sono i momenti migliori per creare, pensare, stare con se stessi, invece di connettersi passivamente ad internet. Riscopriamo e impariamo di nuovo ad ascoltare le proprie emozioni (che poi non siamo così noiosi se iniziamo ad ascoltarci di più).

Internet e le nuove tecnologie sono delle risorse molto utili ma dobbiamo imparare ad utilizzarle in modo intelligente, senza perdere il controllo della propria vita, solo per stare connessi ad una "realtà" virtuale. Dobbiamo capire che ci sono delle priorità nella vita, come ad esempio la scuola, lo studio, il lavoro, le amicizie, lo sport che fanno parte della vita reale e poi possiamo anche passare del tempo connessi ad internet, ma non deve assolutamente prendere il sopravvento su di noi.

Siamo dotati di così tante belle risorse che basta poco a farle emergere. Spengiamo i telefoni e accendiamo noi stessi!!!
Dott.ssa Salucci Serena
Laureanda in Psicologia Applicata,
Clinica e della Salute con indirizzo
Devianza e Sessuologia;
PsicoSessuologa in formazione.
Fonte bibliografica:
"Generazione Hashtag. Gli adolescenti dis-connessi"
(Maura Manca)

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