ABUSO SU MINORI CON INSUFFICIENZE INTELLETTIVE
Il fenomeno iceberg dell’abuso sessuale sul minore con deficit.
Secondo alcuni dati provenienti
da diverse ricerche, fra cui alcuni dati del 2016 del Telefono Azzurro, il
fenomeno dell’abuso su minori è un fenomeno
iceberg, ovvero sommerso e sottostimato, purtroppo molto spesso nascosto e
consumato nel 70% dei casi fra le mura di casa. L’abuso però non è solo quello
sessuale: ci si può riferire alla parola abuso su minore in relazione ad ogni
maltrattamento fisico, morale, psicologico e sessuale che avviene per mano di
un adulto a scapito di un minore ancora non in grado di difendersi e di
comprendere la gravità dell’evento.
L’abusante sfrutta la dipendenza e l’impotenza del bambino per attirarlo
nella trappola dell’abuso. Quanto più il bambino non sarà in grado di
comprendere e riferire cosa gli accade tanto sarà più probabile la
vittimizzazione.
Proprio per questi motivi non
stupisce che i bambini affetti da deficit intellettivi siano a maggior rischio
di subire un abuso. In questi casi, oltre la drammaticità delle vicende
accadute, si aggiunge un'altra importante difficoltà: i deficit intellettivi
che accompagnano il bambino rendono ancora più difficoltosa la rilevazione
delle vicende da parte di questi minori e cosa ancor più grave il fatto che in
sede forense tali minori possano venire giudicati come incapaci di rendere
testimonianza. Sostanzialmente, l’abusante sfrutta tali aspetti nella
convinzione, purtroppo a volte verosimile, che nessuno crederà o comprenderà il
racconto del minore.
Come riconoscere l’abuso? A parte alcuni segni fisici, difficilmente
riconoscibili, nel bambino che abbia subito toccamenti o penetrazioni, allo
stato attuale si può parlare in generale di alcuni indicatori psicologici, presenti
in maniera particolare, ma non esclusiva, nel bambino con deficit intellettivi.
Il comportamento sessualizzato, presente
nei bambini molto piccoli vittime di abusi, caratterizzato da un comportamento
sessuale non adatto all’età del bambino con gesti imitativi e stereotipatati
delle vicende da loro vissute, può essere uno di questi.
Nei bambini con un ritardo
mentale vi è pochissima consapevolezza dei comportamenti inappropriati in
pubblico e meno capacità di controllarsi, ricorrendo ad esempio, a seconda
dell’età del minore, a masturbazione compulsiva anche in presenza di terzi. Quando
la vittima è adolescente, inoltre, è necessario considerare altre variabili a
completamento di un quadro già apparentemente inestricabile: la sessualità
nelle persone disabili viene spesso ignorata o, all'opposto, considerata
pericolosa e incontrollabile. Pensiamo quanto questa negazione a priori di un
istinto e un bisogno umano quale la sessualità, unito al dolore e alla sofferenza
di un abuso sessuale, possa rendere intollerabile il trauma di questo individuo.
L’abuso su un minore, in ogni
caso, che sia interno od esterno alla famiglia, che la vittima sia un bambino
con deficit o meno, è un atto grave contro un diritto inalienabile, in grado di
segnare nel profondo e per sempre la vita del bambino.
Dott.ssa Giulia Tavilli
Laurea in Psicologia
Clinica, con indirizzo ‘Devianza Sessuologia’
In formazione per le
specializzazioni in Dipendenze Patologiche e Psicogiuridica.
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