SESSO E DROGA: INGANNEVOLE EUFORIA
"Mi ricordo che avevo un po’ paura, c’è molta violenza in un ago nelle vene, ma in un attimo una fitta di dolore, un secondo d’aspettare, poi un’ondata dolce di calore quasi come nell’amore.”
(Eugenio Finardi – Scimmia)
Il fenomeno del consumo delle droghe riconosce numerosi fattori sociali, culturali, psicologici, medici, sistemico-relazionali ecc. A questi vanno aggiunti due aspetti: la ricerca di un piacere sessuale e la correzione di un disturbo sessuale. Questi costituiscono un importante tassello sia nella comprensione del fenomeno sia nella strategia preventiva.
Con il termine droga si definisce qualunque sostanza naturale o di sintesi in grado di alterare l’umore, la percezione, l’attività mentale della persona. Gli effetti delle sostanze stupefacenti sono diversi a seconda del principio attivo che contengono, del dosaggio e della frequenza di assunzione.
Va infatti ricordato che ben oltre un tossicodipendente su tre afferma di aver iniziato a far uso di droghe per far fronte ad un problema sessuale.
È quindi necessario e urgente inserire nei programmi di prevenzione l’educazione sessuale e il precoce trattamento dei disturbi sessuali perché questi potrebbero diventare un mezzo semplice e a basso costo di prevenzione primaria dell’abuso di sostanze psicotrope e della tossicodipendenza tra i giovani.
L’uso delle sostanze psicoattive tra i giovani per migliorare la performance sessuale è un fenomeno in crescita esponenziale.
Cocaina, cannabinoidi, alcol, ecc. a piccole dosi, favoriscono il sesso. Ma hanno effetti collaterali devastanti. Dunque meglio non provarle per migliorare le prestazioni sessuali. Anche perché la dipendenza da queste sostanze porta al risultato contrario.
Di fatto tutte le droghe promettono e, sulla distanza, mai mantengono, un miglioramento delle prestazioni sessuali, se non addirittura la (temporanea) guarigione di vere e proprie disfunzioni e dei sintomi sessuali.
Utilizzando droghe i giovani ottengono una sorta di aiuto e di automedicalizzazione, per alleviare il disagio connesso ai propri vissuti sessuali, alleviare le frustrazioni connesse a momentanee disfunzioni relative alla sessualità tipiche dell’adolescenza (eiaculazione precoce, disfunzione erettile) e migliorare così le prestazioni sessuali.
Il sesso e le sostanze stupefacenti attivano proprio le stesse aree cerebrali legate al piacere, con conseguente rilascio di dopamina (recettore del piacere), e questo spiega perché queste due parole sono da sempre molto legate.
Alcune droghe alterano la libido o l'intensità dell'interesse e del piacere sessuale, mentre altre sostanze influenzano soltanto la reazione fisiologica dei genitali, come l'erezione, l'orgasmo e l'eiaculazione. Il rischio è che molti tipi di sostanze possono indebolire il piacere erotico. La droga costituisce un problema sociale che sta assumendo dimensioni catastrofiche, ma anche un fattore di rischio significativo per l'aumento delle pratiche di sesso non sicuro, soprattutto fra giovani di ogni sesso e orientamento sessuale.
A conti fatti, dalle droghe è quindi sempre meglio tenersi lontani, anche a letto.
E ricordiamoci che “La droga prende tutto e non dà nulla.” (William Burroughs)
(Eugenio Finardi – Scimmia)
Il fenomeno del consumo delle droghe riconosce numerosi fattori sociali, culturali, psicologici, medici, sistemico-relazionali ecc. A questi vanno aggiunti due aspetti: la ricerca di un piacere sessuale e la correzione di un disturbo sessuale. Questi costituiscono un importante tassello sia nella comprensione del fenomeno sia nella strategia preventiva.
Con il termine droga si definisce qualunque sostanza naturale o di sintesi in grado di alterare l’umore, la percezione, l’attività mentale della persona. Gli effetti delle sostanze stupefacenti sono diversi a seconda del principio attivo che contengono, del dosaggio e della frequenza di assunzione.
Va infatti ricordato che ben oltre un tossicodipendente su tre afferma di aver iniziato a far uso di droghe per far fronte ad un problema sessuale.
È quindi necessario e urgente inserire nei programmi di prevenzione l’educazione sessuale e il precoce trattamento dei disturbi sessuali perché questi potrebbero diventare un mezzo semplice e a basso costo di prevenzione primaria dell’abuso di sostanze psicotrope e della tossicodipendenza tra i giovani.
L’uso delle sostanze psicoattive tra i giovani per migliorare la performance sessuale è un fenomeno in crescita esponenziale.
Cocaina, cannabinoidi, alcol, ecc. a piccole dosi, favoriscono il sesso. Ma hanno effetti collaterali devastanti. Dunque meglio non provarle per migliorare le prestazioni sessuali. Anche perché la dipendenza da queste sostanze porta al risultato contrario.
Di fatto tutte le droghe promettono e, sulla distanza, mai mantengono, un miglioramento delle prestazioni sessuali, se non addirittura la (temporanea) guarigione di vere e proprie disfunzioni e dei sintomi sessuali.
Utilizzando droghe i giovani ottengono una sorta di aiuto e di automedicalizzazione, per alleviare il disagio connesso ai propri vissuti sessuali, alleviare le frustrazioni connesse a momentanee disfunzioni relative alla sessualità tipiche dell’adolescenza (eiaculazione precoce, disfunzione erettile) e migliorare così le prestazioni sessuali.
Il sesso e le sostanze stupefacenti attivano proprio le stesse aree cerebrali legate al piacere, con conseguente rilascio di dopamina (recettore del piacere), e questo spiega perché queste due parole sono da sempre molto legate.
Alcune droghe alterano la libido o l'intensità dell'interesse e del piacere sessuale, mentre altre sostanze influenzano soltanto la reazione fisiologica dei genitali, come l'erezione, l'orgasmo e l'eiaculazione. Il rischio è che molti tipi di sostanze possono indebolire il piacere erotico. La droga costituisce un problema sociale che sta assumendo dimensioni catastrofiche, ma anche un fattore di rischio significativo per l'aumento delle pratiche di sesso non sicuro, soprattutto fra giovani di ogni sesso e orientamento sessuale.
A conti fatti, dalle droghe è quindi sempre meglio tenersi lontani, anche a letto.
E ricordiamoci che “La droga prende tutto e non dà nulla.” (William Burroughs)
Dott.ssa Federica Megaro
Laureata in Psicologia Applicata, Clinica e della Salute con indirizzo Devianza e Sessuologia PsicoSessuologa in formazione
Specializzata in Dipendenze Patologiche (in formazione)
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